Le paranoie delle mamme, l’asilo nido

asilo nido

Un’ora senza mia figlia che oggi inizia l’asilo nido e la corsa per fare tutto quello che non riesco a fare quando sono con lei, preferibilmente senza paranoie. 

Ci siamo, fra pochi giorni Gioia compie sette mesi e oggi è il suo primo giorno di asilo nido, anzi la prima ora, perché si sa durante l’inserimento i passi sono molto piccoli e quindi io ho un’ora libera da sfruttare al massimo per fare tutto quello che non riesco a fare quando c’è lei, senza sentirmi in colpa e stare sul divano a piangere.

Insegnando alla scuola dell’infanzia da tanti anni conosco bene le fasi dell’inserimento, anche se i bambini di cui mi occupo io sono più grandi e so che in questa prima ora Gioia si starà divertendo con i giochi nuovi, con il nuovo ambiente da esplorare con i suoi occhioni curiosi. Sono sicura che starà memorizzando tutto e quando arriverà a casa fra “na na gne gne ma ma ta ta” mi racconterà tutto.

Nel frattempo io ho sfruttato questa ora alla grande, mi sono sepolta in bagno e mi sono occupata di tutte quelle cosine beauty che di solito rimando, ma ormai sono abituata a fare le cose di fretta, quindi mi sono rimasti anche 10 minuti, giusto il tempo per poter finalmente accendere il pc e mettermi a scrivere.

Non sto avendo il tempo di sentirmi in colpa e non credo mi ci sentirò mai, in caso, come bene sapete, se dovesse succedere in futuro ve lo dirò, sono felice di aver iscritto Gioia al nido e aver delegato l’inserimento al papà. Sono una mamma super presente, ho avuto la possibilità di restare a casa dal lavoro per sette mesi dopo la sua nascita e ho potuto scegliere di rinunciare alla aspettativa facoltativa per tornare a lavoro.

Conosco il mondo della scuola, le dinamiche relazioni ed educative che ci sono dietro e mi fido del loro valore, so che a Gioia sto riservando solo il meglio, abbiamo scelto un asilo nido piccolo che ospita pochi lattanti con personale qualificato e con esperienza e sono sette mesi che frequento la mia bimba, non sono certa di conoscerla bene, ma ho capito cosa le piace e cosa non le piace. Lei ama giocare, ama stare in ambienti colorati, ama ascoltare le voci che cantano e i suoi delle parole, a Gioia stiamo offrendo la possibilità di scoprire il mondo fuori dalle braccia dei suoi genitori e lontano dalla tetta della mamma.

Con equilibrio e buonsenso stiamo aiutando nostra figlia a crescere e comunque per la maggior parte delle ore del giorno starà con noi e continueranno le nostre ore di coccole, di gioco di abbracci e di baci e probabilmente avrà una mamma più stanca fisicamente, ma più felice di tornare per qualche ora al giorno nel mondo degli adulti ad occuparsi, con il dovuto distacco, dei figli degli altri.

Il mio tempo è scaduto, ora devo correre ad aprire la porta, la mia bimba è tornata a casa.

Credit immagine qui

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *