Il ciclone degli anni e la musica, parte il disco dei ricordi

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Il bello di lavorare per un’azienda che fa della musica il suo prodotto principale è che la musica non manca mai. Ad alto volume, di generi diversi, prodotta dai tuoi colleghi: sua maestà la musica.

Ieri, dopo quasi 7 ore di lavoro duro, nel mio ufficio parte una playlist anni ’90; al mio lato ho un olandese ma le canzoni sono note ad entrambi. La musica è sempre un linguaggio comune.

Al ritornello di “Rhythm is Magic“ di Marie Claire D’Ubaldo la mia testa va al Ciclone di Pieraccioni e oggi tutto questo ha un sapore ancora più strano, ieri ho fatto 31 anni, ma quanto tempo è passato realmente?

Levante per parlare con Gino gridava dalla strada e non gli inviava un whastapp, guidava un motorino basic senza casco anche perché non esistevano gli autovelox, le targhe avevano ancora la sigla delle province e, in autostrada, si giocava ad indovinarle.

In un secondo realizzo che da quel film sono passati 20 anni e che io avevo 9 anni. Avevo, cioè, un solo numero e vedevo quel favoloso mondo partecipando alle avventure di mia sorella che è 10 anni più grande.

Ve li ricordate il Festivalbar, le chiome gonfie e la musica dance? Vi ricordate che ci si chiamava a casa, c’era Lupo Alberto e  alle 14 andava in onda il Corpo Umano con le piastrine e i globuli rossi?

Non voglio cadere nel cliché del “bei tempi i miei” ma gli anni ’90 sono stati belli sul serio. Nek era in paranoia dura per Laura, Mila restava sospesa 4 stagioni prima di servire e- in sottofondo- la vita andava avanti in maniera più semplice e spontanea. A 31 anni ti capita di ripensarci perché – oltre ad un nuovo metabolismo- ti porti dentro un bel sapore di quello che è stato e forse di quello che ti ha formato.

PS: Tanti auguri Fede, in fondo 31 sono solo sulla carta, tu sei sempre Forever Young!!

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