Corredo e sud, speriamo che sia femmina!

corredo

Proviamo a definire tutti insieme la parola “corredo”: insieme degli essenziali*, modernamente definiti must have, che una signorina non può non avere al momento del matrimonio, anzi della nascita!

*sotto il cappello “essenziali” facciamo rientrare: asciugamani, lenzuola, coperte, tovaglie, strofinacci, vesti e sotto vesti, tutto rigorosamente ricamato a mano preferibilmente nei colori bianco, rosa chiaro o – volendo trasgredire – verdino.

Le tradizioni di molte famiglie si tramandano di generazione in generazione: le ricamatrici, esperte professioniste, sono delle vere e proprie artiste della dote da consegnare a figlie e nipotine.

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Le Corredo specialist sono delle arcaiche e mitologiche figure delle consuetudini terroniche, donne, spesso in carne e baffute, che ricamano lunghe e bellissime tele di morbido tessuto bianco che donano o vendono a donne desiderose di lasciare alle proprie figlie o nipoti un corredo degno delle loro amiche, delle figlie dei loro parenti, della futura cognata.

L’obiettivo è uno solo e uno soltanto: non sfigurare agli occhi della suocera apparendo come una “poraccia” senza nè arte, nè parte, nè corredo e – per giunta, forse, magari – pure senza la batteria di pentole!

Al grido “è femmina” si scatena l’inferno tra le donne del paese e così via di punto croce, macramè, lino, seta. E quell’argomento sempre tabù IL SESSO SIGNORI IL SESSO viene subdolamente affrontato nella sua più stylish manifestazione: la “vesta” (in dialetto castellese) ovvero la splendida sottoveste bianca (a sottolineare la verginità della creatura) da utilizzare rigorosamente la prima notte <3 <3 <3

Se la vostra visione è quella di una candida e moderna Jessica Rabbit vi sbagliate di grosso, la “vesta” sarà lunga, larga, tendenzialmente brutta, a manica lunga e ricamatissima, manco una musulmana quando si tuffa all’idroscalo insomma! Tutto questo perchè, nella migliore delle ipotesi, dovrà essere utilizzata anche per il ricovero in ospedale in vista del parto.

L’idea è quella di una donna-sposa, fimmina-di-casa, madre-sacrificata-in-vesta-anti-sesso. Perchè se vostro marito supera la visione della prima notte-volta allora poi tutto è in discesa!

Visioni romantiche si alternano a ben più e feroci pensieri: non sfigurare! Al grido ridondante “pare brutto” figlie, madri, nonne conservano in antichi bauli con quintali di naftalina la dote segreta, pura, bianca, candida, ricamata della creatura affinchè lei un giorno possa sfoggiarla sul suo primo letto nella sua bellissima villa in campagna.

Per concludere, su DonnaD, il magazine di Henkel con cui stiamo collaborando da Giugno con una serie di articoli sul bucato e sulla casa (eccoli se ve li siete persi), abbiamo scritto in questo mese un bellissimo (e me lo dico da sola) post sul bucato bianco dal titolo “E’ femmina, è nata una femmina”, un inno alle donne e a quella bellissima tradizione del corredo.

Ricordatevi che ogni riferimento a cose, persone, fatti realmente accaduti è puramente casuale (anche perchè da quel sud veniamo anche noi e un po’ di corredino ce l’abbiamo <3 <3 <3, suocere avvisate!)

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Fonte foto: Pietro Venezia su Pinterest e Angela Buono.

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