Dizionario del perfetto cinico | Recensione

Che sia un’abitudine pericolosa è risaputo. Quasi una malattia sociale. […]


Comportamento sconsigliato dai più illustri medici dello spirito, i migliori scrittori di diverse epoche: Seneca, Schopenhauer, Montaigne, Dumas, Flaubert, La Rouchefoucauld, Cioran, Oscar Wilde, Mark Twain, Woody Allen e tanti altri.
Il ‘Dizionario del perfetto cinico’ di  Roland Jaccard raccoglie i loro memorabili aforismi su diverse tematiche della vita affettiva e sociale.
Quei temi cosiddetti ‘sensibili’. Quelli particolarmente adatti a farci cadere nella trappola del ‘prendersi troppo sul serio’.
Subdola schiavitù del pensiero.
Catene invisibili e silenziose. Si rinnovano di generazione in generazione. Passano di padre in figlio.  Si consolidano nelle scuole. Si alimentano di conformismo e bisogno di accettazione sociale.
Tutti gli aspetti della vita sociale e personale sono presi di mira con metodo scientifico e tassonomico.
In ordine alfabetico si va da aborto a voluttà, passando per amore, bontà, cattiveria, democrazia, donne, giovinezza, matrimonio, stato, virtù, e così via.
Un ‘ensemble’ che non è fatto per i cuori deboli e le menti rigide, tantomeno per gli apostoli delle verità e dei valori eterni.
Ma al fondo del cinismo, scrive Jaccard nella sua prefazione,  potrebbe esserci in realtà ‘un idealista deluso che non smette di torcere il collo alle sue illusioni’.
Quest’ultimo è quello che io chiamerei il fondamentalista cinico.
Ma, per non rischiare di prenderci troppo sul serio, chiudiamo con una delle citazioni di G. B. Shaw riportate da Jaccard: ‘La serietà è l’ultimo rifugio delle persone superficiali‘.

Contributo di Isabelle Gnazzo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *