DolceCasa cameo e i budini (anche) per le bionde

dolcecasa cameo

Una giornata trascorsa in DolceCasa cameo in cui mi sono cimentata nella sperimentazione di una ricetta a base di budino cremoso e in cui, udite udite, per la prima volta nella mia vita, ho vinto un bellissimo premio!

DolceCasa cameo è lo spazio di cameo, nella sede di Desenzano, che l’azienda mette a disposizione di consumatori, aspiranti pasticceri e scuole che vogliano, per poche ore, mettere le mani pasta. Uno spazio accogliente e colorato che celebra il brand in tutte le sue sfaccettature: corsie dedicate ai preparati per torte o alle torte pronte, ai preparati per dessert, agli impasti e ai dessert freschi, un blocco note gigante sul quale ognuno può scrivere la propria ricetta da depositare poi nel forno delle idee e postazioni con fornelli e attrezzi del mestiere a disposizione.

Ospiti della giornata di DolceCasa cameo le blogger di Paper Project con l’obiettivo di creare un dolce, inventandone la ricetta, a partire dagli ingredienti contenuti nella propria mistery box e che avesse come protagonista unico e ingrediente principale il budino cameo! Una vera sfida e una giuria pronta a decretare il budino più buono, quello più bello e quello più creativo. Tra le partecipanti, io!

Vale la pena tirare un lungo sospiro e fermarsi per un attimo ad analizzare la situazione da vicino:

– Siamo concreti: io prima del 21 aprile non sapevo cosa fosse e come si facesse un budino

– Io non ho mai fatto un dolce in tutta la mia vita

– Rettifico, io ho fatto due dolci nella mia vita: la prima volta una crostata di cui andavo molto orgogliosa e che sui social è stata definita la più brutta di sempre e dal mio fidanzato “assolutamente che non si può mangiare”, la seconda volta dei biscottini freddi cioccolato e cocco. Ecco questi di solito sono buoni ma l’estetica è davvero indecente: di dimensioni diverse (inizio facendoli delicatamente piccoli e finisco con il fare delle pallottole giganti), con il cocco messo male e non perfettamente omogeneo e con lo zucchero che non mi si scioglie mai del tutto e si sente sempre appiccicarsi appena li metti in bocca

– Non avrei vinto la fascia del budino più buono, io vado forte con i primi (faccio un’ottima pasta con il sugo di mamma) e con le torte rustiche in cui di solito metto tutti gli avanzi del frigo senza badare a come si assemblano insieme i sapori

– Non avrei vinto la fascia del budino più bello, non ho la minima idea manco degli attrezzi del mestiere: non so la differenza tra le formine (tipo quelle per i biscotti poi le infili in forno?) e non so cosa è un abbattitore (anzi ad un certo punto mi è venuto anche il dubbio su quante “b” contenesse come parola!)

– Non avrei vinto la fascia del budino più creativo, se penso a una cosa creativa in cucina, la cosa più geniale che mi viene in mente è la formina a forma di cuoricino

– Signori, molto dulcis in fundo, una cosa positiva c’è: da buona precaria lavoratrice in azienda (9 ore in media fuori casa dal lunedì al venerdì) e blogger (a lot of events and brunch and lunch and cocktail and partyyy) io i preparati cameo li conosco eccome! Sono quelli che, gira e rigira, tra gli scaffali del supermercato io prendo al volo per la colazione! Sono le torte pronte che io prendo e poi a casa farcisco con la nutella! Sono quelle che manco ti sembrano pronte!

dolcecasacameo

Inutile dirvi che partivo sfavoritissima, sono bionda, frivola, magra (Ehm), alta con dei boccoli perfetti e, insomma, non potevo anche vincere! 😉

Nella mia box ho trovato questi ingredienti:

– Alchechengi (cosa diavolo sono gli Alchechengi, dove si trovano? Come si usano? Che sapore hanno? Chi li ha inventati)

Segue stato di dramma

– Granella di caffè e chicchi di caffè

Seguono momenti di disperazione

– Fragole

Subito mangiate due al volo

– Topping alla fragola

Topping? What?

– Cioccolato nero e bianco

[Diapositiva]

dolcecasa cameo

Seguono voci insistenti di compagne di banco che dicono parole tipo “bagnomaria”, segue mi espressione: “e come si fa?”

– Budino cremoso al cioccolato:

Un pizzico di fiducia pervade la mia testolina bionda, segue flusso di coscienza: “Letizia, sabato a casa hai fatto il budino e ti è venuto bene. Si è mantenuto su bello sostanzioso ed era anche buono e quando l’hai fatto assaggiare e hai chiesto: “Secondo te ci sono grumi?”, il tuo fidanzato ti ha risposto “Che?”, tu hai intuito e dato per scontato che allora non ce ne fosse neanche io! Ed è stato bellissimo constatare che questo dolcino simpatico si potesse fare in modo così facile, anche una bionda poteva farcela!

Ho fatto subito il budino, l’unica mia certezza era quella: il budino deve passare molto tempo in frigo e io avevo a disposizione solo 3 ore per creare la mia opera. L’aiuto dei pasticceri presenti è stato fondamentale, a un certo punto non capivo se dovevo continuare a mescolare o se il composto era pronto per andare in frigo o nell’abbattitore. Poi, per la serie chi ben inizia è a metà dell’opera, ho cercato di nutrire i miei occhi di bellezza e iniziato a intingere tre fragole prima nel topping e poi nella granella al caffè e 3 fragole prima nel topping e poi nella granella di cocco (uno degli ingredienti decorativi che potevo chiedere agli chef), mi sarebbero servite per decorare il budino, ma come? Potevamo scegliere un ingrediente tra i grandissimi wall di prodotti Cameo esposti, io ho scelto i Brownies.

Piano nella mia mente prende forma l’idea e mi cimento in un vasetto multistrato cioccolatoso!

Dunque, la ricetta:

– Uno strato di brownies (col bicchiere ho fatto le formine e appiccicato sul fondo)

– Ho sciolto a bagnomaria il cioccolato bianco e fatto il secondo strato

– Tolto dal frigorigero il budino, rimaneggiato e fatto ancora uno strato scuro

– Ricoperto il tutto di granella di cocco

Un vasetto che mi rispecchia perfettamente: mix di consistenze diverse (che poi, traslato al lifestyle, è un po’ come amo vestire e truccarmi), colori e sfumature che si alternano, un’esplosione di calorie e dolcezze. Ho preparato tre vasetti, uno per ogni giudice, io non ho avuto modo di assaggiare il mio dolce prima dell’esito finale.

idee-ricette-budino

Ricapitolando:

– Non potevo testarne la bontà, anzi avevo la sensazione che fosse troppo pesante anche se gli ingredienti erano buonissimi

– La mia certezza era il budino, mi sentivo già da alcuni giorni la #budinogirl d’Italia

– Non avrei gareggiato per la fascia bontà, c’erano delle creazioni che erano una delizia, insomma io ero lì per divertirmi e assaggiarli!

– Non avrei mai vinto per la bellezza, anche se le mie fragoline erano stupende

– Sulla creatività no, non potevo farcela!

– Io sono fortunata in amore

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Invece, gentiiii di tutto il mondo, chef e masterchef, budino fans, Cracco, mamma, amici (voi che a cena vi subite sempre le mie torte salate), il mio NON-SEMIFREDDO-CIOCCOLATOSO dal nome “Colpi di sole”, è risultato il più buono e io mi sono aggiudicata il titolo di Miss Bontà. Sottointeso che il titolo riguarda solo il mio budino, la giuria non si è fatta compromettere dal fatto che a essere b(u)ona lo fossi anche io!

Grazie a cameo dell’ospitalità, grazie alle giurate per il titolo (scusandomi per l’almeno mezzo chilo che hanno preso con tutto quel cocco e cioccolato), grazie alle mie amiche blogger che un po’ mi avevano pure montato la testa nella fase finale del gioco. Adesso la mia vita è cambiata, gestire i fan e spendere le giornate tra autografi e foto è complicato, un impegno in più che si aggiunge alla lunga lista! A maggior ragione mi vedo costretta, per mantenere comunque gli standard qualitativi della mia alimentazione elevati (se no poi mamma mi vede sciupata) a utilizzare i preparati cameo. Che son veloci, che sono belli da fare in compagnia, che son facili e adatti pure a una bionda e che sono buonissimi!

Con affetto, Miss Bontà!


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