Essere blogger non è un mestiere per tutti e tu non puoi esserlo

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E’ la professione di questi ultimi anni, la più ambita, voluta, desiderata: essere blogger è ritagliarsi uno spazio all’interno di un mondo, diciamo la verità, privilegiato. 

Essere blogger a quasi 10 anni dal fenomeno Chiara Ferragni con il suo The Blonde Salad è diventato un mestiere. Superato il periodo in cui si iniziava a scrivere sul web come se fosse stato un diario personale oggi aprire uno spazio su internet presuppone conoscenza e consapevolezza delle dinamiche del mondo dei blog, oltre a idee più chiare sul “mezzo” e a diverse caratteristiche personali che selezionano in partenza chi può farcela e chi no a ritagliarsi uno spazio nel mondo dei blogger.

  • Sacrificio: eh sì, anche fare il blogger richiede uno spirito di sacrifici. Certo, ben diverso di chi raccoglie pomodori nella piana del Sele sotto il sole di luglio, ma, di fatto, è determinante dover rinunciare a qualcosa per restare attaccate al pc quotidianamente. Perchè, se si vuole essere blogger si deve scrivere, non si può prescindere da questo: non basta pensare, non basta avere l’idea, ci si deve fermare davanti a un monitor e mettere per iscritto quello che passa per la mente, dopo rileggere e ancora rileggere e rileggere ancora fino a quando non si è certi di aver scritto in maniera corretta e comprensibile il “content”.
  • Studio: ogni idea alla base di un blog va studiata, analizzata, verificata e solo dopo un’attenta riflessione si passa a scrivere o condividerla. Alla base di un buon blog ci deve essere una storia, un progetto intorno cui far ruotare i propri post.
  • Costanza: il blog che funziona deve essere scritto ogni giorno o, comunque, aggiornato costantemente, non si può pensare di scrivere un articolo al mese e così fidelizzare il lettore. Ogni giorno, cascasse il mondo, si deve trovare il tempo per mettersi seduti a scrivere o condividere.
  • Pazienza: i risultati, i riconoscimenti, le collaborazioni, i lavori strutturati non arrivano subito, neanche dopo il primo mese, possono passare mesi e anni prima di essere apprezzate e riconosciute come voce autorevole. E’ come nella vita reale, la reputazione non la si costruisce in un giorno, ci vuole una vita intera e bisogna sempre fare attenzione a non distruggerla commettendo una sciocchezza.
  • Osservazione: meno si parla meglio è, meno si giudica il lavoro degli altri meglio è, è invece preferibile osservare gli altri blogger, studiarli, imparare da loro, imparare da chi ce l’ha fatta, in silenzio.

Perchè Blonde Suite è la blogger e non Sonia e Letizia, ma neanche gli altri collaboratori?

Semplice nessuna delle anime di Blonde Suite riesce a fare tutto quello che è stato scritto sopra, ognuno fa una parte e alla fine viene fuori un articolo, frutto dell’impegno, delle competenze e delle capacità di ognuno.

Per un articolo che Sonia scrive, dietro c’è tutto il lavoro di pubbliche relazioni fatto da Letizia, seguito dalla revisione fatta da Francesco.

Tu non puoi essere un blogger se non sei disposta al sacrificio e al lavoro costante.

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