I suoni raccontano il nostro tragitto per questo non c’è tempo per un suono mal registrato! ihEar: la passione e la soluzione. Tutta italiana.
Vi è mai successo di assistere ad una di quelle scene irripetibili tipo Claudio Santamaria che vi fa una dichiarazione d’amore interrotto, poi, da Chris Martin che vi propone di sposarlo? Così, giusto per citarne una realistica. Oppure che so: ad un concerto atteso da mesi immortalate la canzone preferita con un video ma, una volta a casa, vi parte un video il cui audio è talmente alto e disturbato da dover essere cancellato.
Nella mia azienda ho conosciuto Vincenzo D’Agostino: ingegnere del suono, Music Producer ed ex studente SAE che oggi continua a lavorare nel campo della musica come Tecnico freelancer del suono e come Supervisor qui con noi in SAE Barcellona.
Pare che Vincenzo non riesca proprio a fermarsi per cui ha anche fondato un suo marchio indipendente- Officina55.
Esistono ancora persone che della loro passione ne fanno una carriera e, della loro carriera, una passione. Vincenzo ne è un esempio (tutto italiano)!
Bene: Officina55 ha pensato di restituire i nostri ricordi in maniera fedele nel suono, perché se è vero che le immagini ci restituiscono un 40% dei ricordi, e un 10% lo fanno gli odori, il resto è fatto dal suono.
É stato quindi ideato ihEar, un pratico microfono portatile lungo non piú di 40mm adattabile a qualsiasi dispositivo mobile per bilanciare e perfezionare l’audio nelle registrazioni.
Il microfono é identico ad un cavo e si inserisce come un normale auricolare.
Risulta più comodo di un accendino da portare in tasca: nella sua custodia, infatti, può diventare un portachiavi. Ah, giusto! Perché ihEar? “Io sento”, nel senso di sentire con le orecchie, un audio paragonabile a quello percepito dall’orecchio umano. E come questo ihEar non avrá bisogno di pile grazie ai materiali utilizzati, tutti biodegrabili, come legno o alluminio nel rispetto dell’ambiente.
Suerte Vincenzo e ihEar!
