Instagram Stories ovvero Mark colpisce ancora

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Non si fa in tempo a crogiolarsi al sole che il dio-indiscusso dei social network rivoluziona le nostre afose giornate nullafacenti con una novità destinata a lasciare il segno: Instagram Stories è fra noi.

In principio ci si dilettava tranquillamente scrivendo un paio di frasi buttate qua e là su Facebook (Twitter è stato sempre destinato ad un uso meno di massa), poi l’arrivo di Instagram ha fatto scoppiare in tutti la passione per la fotografia, tutti, infatti, da “veri fotografi professionisti” hanno iniziato a condividere la propria vita attraverso immagini più o meno interessanti, mentre i più ne hanno sfruttato al massimo il potenziale commerciale.

Quando i numeri sono diventati importanti Mark è intervenuto acquistando il social fotografico e, paradossalmente rendendo più agevole il lavoro dei social media manager che avendo come interlocutore lo stesso “boss”, hanno ridotto il loro tempo lavorativo.

Pochi mesi fa arriva anche in Italia il boom Snapchat: un social che non categorizza gli interessi e non suggerisce amicizie, infatti, la community si genera sulla volontà del follower che decide di cercare e aggiungere una determinata persona. E’ basato essenzialmente sull’egocentrismo da mostrare in modo più o meno filtrato, con un target e dei fruitori ben chiari (teenager e porno). Con l’uso di massa di Snapchat si è assistito al delirio personale: la propria vita raccontata con la fotocamera puntata in faccia minuto per minuto, senza essere teenager o interessati a scambi pornografici, con il risultato di un social in più da gestire e poca intenzionalità comunicativa, ma solo un fluire continuo e ripetitivo di video che sembrano in certi momenti sopperire ad un’immane solitudine.

In questo scenario Mark non tarda a farsi sentire e per rispondere a Snapchat nell’ultimo aggiornamento di Instagram inserisce una nuova funzionalità: Instagram Stories.

Molti lo hanno accusato di aver copiato Snapchat, interessante sarebbe capire tutti questi che accusano cosa hanno inventato fino adesso.

Instagram Stories permette di raccontare il proprio quotidiano con piccole storie in video o foto che scompaiono entro 24 ore, beh in un solo social più possibilità.

A questo punto sembra chiaro che Snapchat assume il ruolo di “solo un social in più” mentre Instagram diventa il social che permette da un lato, attraverso il proprio profilo e la “propria griglia” di ragionare sulla qualità, la cura e l’armonia delle iinstagram stories - blogger - influencer - blonde suitemmagini, dall’altro offre la possibilità di condividere il quotidiano – attraverso le  Stories – anche nella sua ordinaria bruttezza.

Aspettando i filtri “bellezza” anche su Instagram Stories si spera di vedere quanto meno possibile vita raccontata: lasciare la libertà di pensare la vita degli altri consente di creare nell’immaginario collettivo il personaggio, vedere ogni attimo della vita delle persone rischia di farla diventare talmente banale da farle perdere di interesse.

Non è necessario condividere tutto, conviene condividere con maggiore consapevolezza senza farsi troppo condizionare dal mezzo utilizzato.

Photo Credit: CandelaFederica PiersimoneGilda Koral Flora

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