Di Liborio di Liborio Capizzi: la collezione Etichetta rossa – SS14


Il designer siciliano Liborio Capizzi, dopo aver collaborato per oltre 16 anni con Gianfranco Ferré, ha presentato durante la fashion week di Milano la sua nuova collezione “Etichetta Rossa”, con un party esclusivo nella sua casa atelier in via Maroncelli, in un’atmosfera onirica dagli echi altamente suggestivi.
Moda – Di Liborio di Liborio Capizzi: la collezione Etichetta rossa – SS14



Etichetta Rossa è prima di tutto un nuovo concetto: una collezione sintetica  di prêt-à-porter che si propone di esplorare le infinite declinazioni di un capo del guardaroba femminile, sempre diverso ad ogni stagione. La PE 2014 esordisce con la rilettura della camicia, quale struttura archetipica ed imprescindibile di qualsiasi guardaroba. Una collezione esplorativa delle infinite possibilità del capo, che viene indagato, trasformato, rivisitato attraverso una sovversione dei canoni classici. La PE 2014 di Etichetta Rossa si compone di sei gruppi distinti, ognuno dei quali focalizzato  su un dettaglio strutturale della camicia, attorno a cui si sviluppano le successive declinazioni : si parte da un capo iconico, quale  interpretazione più scenografica ed elaborata, per poi proseguire con variazioni diluite dello stesso tema. L’editing della collezione segue  uno schema preciso, un ritmo comune che rende ciascun capo immediatamente riconducibile ad un concept forte e riconoscibile, di cui l’elemento nastro rappresenta il fil rouge. Il primo gruppo si compone di camicie dai tagli geometrici, create attraverso un gioco di patchwork con foulard in seta stampa tag, dove la street art migra dalla strada (in questo caso, da un muro del Leoncavallo – storico centro sociale milanese-  decorato da un tagger amico dello stilista) per depositarsi sulla serica superficie del tessuto, che tagliato a Foulard si trasforma ora in tuta ora in kimono. 
Nel secondo tema, il plastron della camicia smoking ripiegato, manipolato, rovesciato, diventa accessorio stupefacente, trasformandosi in elemento decorativo, in grado di  modificare profondamente la percezione e l’uso del capo a cui viene abbinato. Eleganti jabot di organza  vengono ridistribuiti su basi diverse nel terzo gruppo e  applicati a maniche, polsini, montati su spalle, per una profonda trasformazione dell’essenza della camicia, che allungandosi, diventa anche abito. Tubolari in organza, montati a frange, ridisegnano le silhouette delle camicie che applicati alle maniche, alle spalle o sul davanti, creano coreografici effetti ad ogni movimento. 
Il quinto gruppo è composto da camicie realizzate mediante l’accoppiamento di gazar lavato e seta, con volumi e geometrie di grande ricchezza ad evocare atmosfere vittoriane, ma contraddistinte da un profondo touch di design contemporaneo. Infine nastri impunturati si moltiplicano gli uni sugli altri, sovrapponendosi e trasformandosi in  jabot e  suggestivi copri spalle. Oppure, utilizzati singolarmente, vengono ripiegati per un effetto cravatta. La volontà di sintesi si legge anche nella scelta della palette dei colori  e dei tessuti: una selezione di materiali e tonalità ridotte all’essenziale, per lasciar emergere la purezza degli elementi, delle linee, dei tagli e dei volumi. Tonalità quali il nero e l’avorio vengono scelte per i capi icona, che vanno a sommarsi al bianco ottico, al seppia, utilizzati per le declinazioni sartoriali dei temi principali, oltre alla stampa graffiti. I tessuti impiegati spaziano dall’organza al gazar, dal popeline al tulle e al raso di seta. Il risultato finale è un universo inconsueto, pronto a stupire e ad affascinare i sensi, dove ogni pezzo si trasforma in un’esperienza estetica.


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