Avete mai pensato di mollare tutto e imbarcarvi?

nave-da-crociera-vita-di-bordo-mare

Non sapete nemmeno in quale casino mi sono messa tre anni fa. Ho lasciato tutto quello che avevo e mi sono imbarcata su una nave da crociera per lavorare come responsabile delle risorse umane.

Il lavoro era sempre lo stesso ma il mare, il ferro della nave no, quello non l’avevo mai messo in conto.

Ho pianto tutta la prima notte. Non potevo nemmeno fumare perché non ero in grado di ritrovare la strada di rientro alla cabina. Si, la cabina e non la camera. Un quadrato senza luce naturale, un armadio per le Polly Pocket e il calendario che segnava il count-down di quello che si era presentato come l’errore più grande della mia vita. Ora, io non so dire a quale livello del calendario sia accaduta la magia ma so che è accaduto che – da un giorno all’altro- io sia stata rapita da quel mondo e da quel mare infinito che era diventato l’amico al quale parlare tra una pausa e un’altra.

Il dietro le quinte della nave? Un circo, un grande fratello, una famiglia.

Le parate per la cena di gala, le emergenze, le esercitazioni, i giochi di potere, le mille lingue, le storie. Tutto in una nave. Ma soprattutto gli amici dell’imbarco. Perché a bordo la vita si misura “a porti” e a imbarchi. Persone con le quali condividi per sei mesi lo stesso ponte, la stessa mensa, le stesse onde. Il primo giorno siete estranei e poi siete a Buenos Aires, in overnight, a mangiarvi la vita che tanto vi manca a bordo. A ridere, a lamentarvi di quelle cose che non cambieranno mai a bordo, ad aspettare un taxi e a dargli come direzione di casa “il porto”. Poi si sbarca e di quella libertà che ti è mancata non sai che fartene. La nave.

1 Comment

  • Avatar Laura scrive:

    Come ti capisco,
    a distanza di 7 anni dal mio ultimo imbarco ho ancora la “malattia del ferro” è cosi che a bordo si chiama quello che tu hai descritto. La vita di bordo è molto più frenetica di quella a terra, scandita da ritmi serrati, determinati non tanto dall’orologio ben si da compiti ben stabiliti e ben incastrati che ti occupano si può dire tutto il tempo.
    quanti amici in nave e quante belle storie, io non ho pianto la prima sera bensì ho pianto tantissimo nel mio primo trasbordo, primo contratto e trasbordata dalla Cina al Nord Europa in un attimo……
    la nave rimarra per sempre un tatuaggio indelebile nel mio cuore.
    Laura

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *