Olio Zucchi, l’olio che non cresce sugli alberi

olio zucchi

L’olio Zucchi nasconde dietro di se un mondo incredibilmente vasto in cui tradizione e innovazione si fondono insieme alla cultura e agli aspetti legati alla natura per dare origine a quell’oro alla base della nostra italianità.

L’Italia, infatti, è il secondo Paese al mondo produttore di olio, dietro la Spagna, ma è il primo per consumo.

Scopo dell’evento di olio Zucchi è stato spiegare ai consumatori che un extravergine può nascere da moltissime combinazioni di varietà di olive (solo in Italia sono alcune centinaia) e ciascuna di queste può dare frutti molto diversi tra loro a seconda dell’età delle piante o del periodo della raccolta.

Come spiega Giovanni Zucchi, amministratore delegato dell’azienda, l’olio non cresce sugli alberi e il percorso che porta dall’ulivo alla bottiglia può snodarsi in direzioni e bivi innumerevoli, dando luogo a risultati che cambiano anche in base alle scelte effettuate nel corso del processo produttivo, ovvero a fattori culturali che intervengono in ogni fase, dalla raccolta all’imbottigliamento.

Una fase del ciclo produttivo in cui gli italiani sembrano mostrare quel talento che ci rende riconoscibili nel mondo è quella del blending, processo di selezione e miscelazione di oli extravergini di diversa varietà e origine che permette di ottenere un risultato finale un preciso mix di sapori e aromi replicabili nel tempo a fronte di una materia prima sempre variabile.

Nonostante le olive di anno in anno siano sempre diverse, è possibile ottenere blend dalle proprietà organolettiche costanti, selezionando e miscelando con cura gli oli in modo da soddisfare i gusti e le esigenze di chi li consuma.

Di questa fase produttiva se ne parla ancora pochissimo e quasi nessuno conosce questa figura professionale. Ad occuparsi del blending è il Blendmaster, professionista che realizza appunto il blend ed è colui che dà vita a un vero e proprio processo artistico perché crea qualcosa che prima non c’era.

Proprio come un’opera d’arte, infatti, la creazione della matrice originaria di un blend di extravergine di oliva è unica per la complessità delle sue sfumature.

Essere blendmaster significa avere quella sensibilità olfattiva e gustativa capace di far immaginare il futuro del prodotto che si sta valutando. Ma se per un lavoro del genere bisogna studiare molto, anche i più profani possono affinare le proprie conoscenze semplicemente assaggiando, gustando e valutando in modo critico il prodotto.

All’evento di olio Zucchi del 24 settembre che si è tenuto a Expo nel Padiglione Cibus Italia, infatti, circa 30 Blogger sono state a lezione dai produttori dell’azienda che hanno spiegato loro le tecniche per riconoscere e valutare questo nobile prodotto.

Ogni blogger, con a disposizione 4 blend molto diversi provenienti da Spagna del Nord, Spagna del sud, Italia e Grecia, ha prima degustato e valutato i vari prodotti di olio Zucchi per poi creare un suo blend personalizzato.

Blonde Suite ha creato per olio Zucchi un blend (Blondes) delicato, ma dal gusto deciso: 30% Spagna del Nord (A), 30% Italia (B), 30% Grecia, 10% Spagna del Sud.

Post scritto da Mariacristina Maffeo
OLEIFICIO ZUCCHI IN EXPO

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