People – Bellezza e vitiligine: non solo Chantelle Harlow

intervista

“La mia vittoria più grande è stata quella di essere capace di convivere con me stessa, di accettare i miei difetti… Sono molto lontana dall’essere umano che vorrei essere. Ma ho deciso che non sono tanto male, dopo tutto.” 

Audrey Hepburn

 vitiligine

Mi interrogo sempre su cosa sia la bellezza. Me lo chiedo quando vedo corpi sformati da disfunzioni alimentari o semplicemente da un’eccessiva trascuratezza, me lo chiedo quando scorgo corpi eccessivamente magri, forse sinonimo di malattia, forse solo di insicurezza. Me lo chiedo quando alla mia battuta in spiaggia a un vecchio amico “Insomma, questa pancetta?” lui mi risponde “Neanche tu scherzi”. Mi chiedo quale sia quindi la forma giusta da dare alla bellezza, come utilizzare il garbo e il tatto nei confronti di un altro corpo che forse non ci piace, dove deve terminare il proprio sentimento critico verso gli altri, verso la loro bellezza, e dove deve iniziare l’accettazione di se stessi, la sicurezza verso chi siamo e il nostro sentirci bene. Voi conoscete la risposta? Sapreste indicare cosa è bello? Sapreste dire cosa fate per sentirvi belle? Quanto mascherare ciò che non ci piace di noi ci rende davvero più libere di essere noi stesse? Quanto con make up, abiti troppi larghi e altri estetici escamotage diciamo all’altro di cambiare il suo modo di vederci, gli comunichiamo che scegliamo noi il suo sguardo, dove farlo posare, gli diciamo chi siamo ma a modo nostro, mantenendo segreta una zona, alla quale, forse, dobbiamo abituarci ancora noi?

Chantelle Harlow è una giovane modella, da qualche mese discusso fenomeno del fashion system. Chantelle ha smesso dopo tantissimi anni di nascondere la sua vitiligine e di mostrarla nei suoi colori, contrasti, nella sua asimmetria, nel suo disordine. La vitiligine è quella caratteristica per cui alcune zone della pelle di una persona rimangono non pigmentate, ma chiare, anche se esposte al sole. Cristina ha 37 anni, è un’insegnante ed è bella. Di quella bellezza che la guardi e non puoi dire altro, lo è. In queste foto c’è quella Cristina che richiede ancora un ulteriore sforzo nel vostro sguardo. Come Chantelle vi chiede di essere osservata nella verità della sua bellezza, o almeno in quella verità e in quella bellezza che ha scelto arbitrariamente il suo corpo di comunicare, di essere, di apparire. Chi di noi se qualcuno ci chiedesse come vorremmo essere non direbbe: magra, con un incarnato perfetto, alta e con degli occhi profondi e verdi? Chi di noi non vorrebbe, senza particolari sacrifici, cambiare qualcosa del proprio corpo? Quanti di noi sarebbero capaci di mostrarsi come sono realmente? Cristina si è messa in gioco, senza truccare quella zona più chiara come fa di solito, vi ha offerto un nuovo modo di osservarla. Vi sta dicendo che, anche se non è stata lei a scegliere quanto colore inserire in certe zone della sua pelle, lei è così, bella così, bella per aver accettato che non ci sono canoni, misure ma solo sguardi che si parlano. Il suo occhio che vede se stessa nella sua essenza, il nostro di cui oggi è stata lei a scegliere la direzione, il nostro che oggi la ringrazia e le è grata per aver mostrato la sua autenticità.

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