Serie TV: le più vecchie sono le più seguite, come mai?

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Chiariamo subito una cosa: questo è un post nostalgico, sulle serie TV e sulla voglia, parecchio condivisa tra chi non è più teen, di non crescere troppo velocemente e abbandonarsi ai ricordi, alleati perfetti per combattere il tempo che passa, inesorabile.

Ci sono tante cose che accomunano i quasi quarantenni e i quasi trentenni di oggi. La prima fra tutte è proprio quel “quasi”. Quella costante voglia di rimanere un po’ ragazzini, di aggrapparsi al “non sono ancora arrivato alla cifra tonda”. La comune capacità positiva di riuscire a non sentirsi pienamente adulti (nell’accezione un po’ noiosa del termine) e di restare, in fondo, dei novelli Peter Pan.

Ma anche la precarietà sul lavoro e nei sentimenti, la necessità di inventare nuove professioni e di mandare CV per mestieri che i nostri genitori non avrebbero mai immaginato e i nostri nonni faticano ancora a capire. L’aver assistito al ritorno prepotente sulle scene e sui banconi del Negroni (meglio se sbagliato però!), la costante voglia di viaggi e di scoperta. E, come non ammetterlo, la dipendenza dai dispositivi tecnologici e –diciamocelo – dalle serie TV.

I film? Si ok, il cinema ci piace! Ma perché accontentarsi di una storia che dura poco più di due ore se ne possiamo avere una che ci accompagna per intere serate? E perché prendere freddo e uscire di casa quando con Amazon Prime, Apple TV e Netflix possiamo restare comodamente seduti sul nostro divano e avere accesso a stagioni intere che ci catapultano nelle vite dei nostri beniamini?

Le serie TV sono le nostre alleate perfette nei freddi pomeriggi d’autunno quando arrivano le prime influenze che ci costringono a letto e ci tolgono la voglia di far tutto. Ci accompagnano nelle domeniche piovose d’inverno, quando l’unica cosa da fare è rimanere in pigiama tutto il giorno. E spesso ci vengono in soccorso il venerdì sera, dopo una settimana intensa di lavoro, quando non abbiamo molta voglia di uscire e ci accorgiamo che i palinsesti televisivi non offrono granché. Sono il passe-partout del nostro tempo!

Prendiamo Netflix ad esempio: il catalogo dei telefilm a disposizione degli abbonati è ampio e si arricchisce quasi ogni settimana. Si può scegliere tra produzioni originali della piattaforma, serie in lingua originale che provengono dal Regno Unito o anche serie inedite che arrivano dagli USA, dalla Spagna e addirittura dal Sudamerica.

Ma – esclusa qualche nota eccezione – le sit-com che hanno più successo e visualizzazioni, quelle attese per mesi e i cui annunci di distribuzione raggiungono il maggior numero di like e retweet sul profilo ufficiale Netflix, sono soprattutto quelle del passato. Quei telefilm che non passano mai di moda e che le reti italiane hanno trasmesso negli scorsi decenni, proprio negli anni in cui i quarantenni e i trentenni di oggi – ehm pardon, quasi – erano degli adolescenti o giù di lì. Vi siete mai chiesti il perché?

1) GLI EPISODI – Spesso, se si considerano le serie dei primi anni 2000, è facile notare che gli episodi durano solo 20 minuti e non arrivano ai “canonici” 40. In questo modo guardare una puntata equivale a una pausa veloce. Da potersi concedere magari in una giornata di smart working, durante un pranzo solitario o in uno stacco dai libri nel corso di un lungo chiusone di studio. E se proprio dovesse capitare che la visione ci affascina e ci cattura più della materia che stiamo ripetendo, pazienza. Dopo tre episodi sarà comunque trascorsa solo un’oretta!

2) TRAMA “SEMPLICE – Nella maggior parte dei casi la trama di queste serie TV era ironica, allegra e divertente. C’è un filo conduttore che lega le diverse stagioni ma ogni puntata si focalizza su un avvenimento particolare o su un personaggio specifico ed è perciò sostanzialmente slegata da quella immediatamente successiva e da tutte le altre. Un singolo episodio diventa quindi un break simpatico e rilassante. E se dovesse passare un po’ prima di avere di nuovo il tempo necessario per vedere un’altra puntata o addirittura capitasse di saltarne qualcuna, poco male, non si corre il rischio di perdere importanti e significativi particolari dell’intreccio.

3) PRIMA VISIONE – Può capitare che una delle serie in questione, pur essendo famosa, non sia mai stata vista per intero. Si tratta però di telefilm che sono entrati nella cultura pop e che spesso hanno coniato modi di dire e accezioni; serie a cui si fa riferimento anche nei pour parlaire di tutti i giorni (si pensi a FriendsHow I met your mother o Dawson’s Creek). Tutti conosciamo il plot a grandi linee, ma è davvero possibile per degli appassionati non conoscerne i particolari? Bisogna rimediare!

4) REWATCH – Letteralmente riguardare. Può capitare, abbiamo detto, che qualcuno di noi non abbia seguito qualcuna delle serie TV in voga tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000. Ma, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di telefilm che abbiamo visto e rivisto. Conosciamo a memoria le battute migliori, ci siamo affezionati ai protagonisti e, addirittura, ci sentiamo clienti abituali dei caffè, pub e negozi che rappresentano le location principali in cui si svolgono le azioni. Sappiamo persino in quale città e zona questi posti si trovano nella realtà e, se per caso ci capita di andare in vacanza da quelle parti, diventano una tappa obbligatoria, quasi più dei monumenti!

Insomma, siamo dei veri e propri cultori, dei profondi conoscitori di serie TV. E, a volte, semplicemente ci piace riguardare il nostro episodio preferito o rivedere quella puntata che ci ha fatto tanto sorridere, quella che ci commuove a ogni visione o ancora quella in cui – finalmente – la coppia per cui abbiamo sempre fatto il tifo è riuscita a scambiarsi il primo, tenero bacio. È un’abitudine, un senso di compagnia, una coccola che ci regaliamo. La pratica del rewatch è tipica delle nostre generazioni, forse anche perché vedere qualcosa di cui conosciamo il finale, in un’epoca di precarietà e incertezze come quella a cui siamo abituati, ci da un senso di tranquillità e serenità. E la cosa ci piace.

E voi, quali sono le vostre “vecchie” serie TV preferite?

Post a cura di Maria Francesca Amodeo

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