Nella stagione 17 di Grey’s anatomy si parla di Covid19

stagione 17 Grey’s anatomy coronavirus

Meredith Grey e co. sono finalmente tornati! Dopo mesi di attesa, blocco delle produzioni, foto dal set e tante incertezze, giovedì 12 novembre sono andati in onda negli Stati Uniti i primi due episodi della 17esima stagione della fortunata serie Grey’s anatomy!

Se fate parte di coloro che aspettano il debutto italiano, previsto per il 24 novembre su Fox, vi consigliamo di non proseguire con la lettura di questo articolo perché siete a rischio spoiler.

Se invece, come chi scrive questo pezzo, siete impazienti e – soprattutto –  vi piace guardare le serie TV in lingua originale e avete, quindi, già visto lo speciale di due ore di Grey’s anatomy andato in onda in America la scorsa settimana e non state già nella pelle per i prossimi episodi in uscita, potete andare avanti.

SPOILER

.

.

.

.

Come tutti sappiamo la stagione 17 di Grey’s anatomy ha segnato un ritorno tanto atteso quanto temuto dai fan: quello di Patrick Dempsey, in arte Dereck Sheperd, il dottor Stranamore. Dereck è morto, a causa di un incidente stradale, nel corso della stagione numero 11, ma sul concludersi del secondo episodio della stagione attualmente in onda lo abbiamo ritrovato! Produttori e sceneggiatori sono riusciti a mantenere il massimo riserbo su questo gradito ma strano ritorno, fino alla messa in onda dell’episodio che mostra l’incontro del dottor Sheperd con Meredith, l’amore della sua vita, su una spiaggia.

Se sia frutto di un sogno, di un’allucinazione di Meredith o di una sorta di limbo in cui la dottoressa Grey si trova, incontra il marito defunto e decide di andare verso la luce per raggiungerlo, non ci è ancora dato saperlo.

Ciò che sembra chiaro da quello che si è visto finora e dal trailer dell’episodio che andrà in onda giovedì 19 novembre, è invece che Meredith ha dei gravi problemi di salute. E che, probabilmente, ha contratto il Covid19 nel corso di uno dei suoi turni in ospedale. Il virus che ha sconvolto il mondo intero è infatti uno dei grande protagonisti della stagione 17 di Grey’s anatomy, anzi, per ora sembra esserne addirittura il filo conduttore. La scelta di inserire questo richiamo alla quotidianità e alla pandemia che tutti stiamo vivendo, ha riscosso pareri contrastanti negli spettatori del fortunato telefilm ideato ormai quindici anni fa da Shonda Rihmes. C’è infatti chi è d’accordo con la scelta di portare un disagio reale sullo schermo e chi invece sostiene di non aver compreso questa decisione.

Abbiamo provato ad analizzarla anche noi, cercando di raccogliere e dividere i pro e i contro del parlare di Covid19 anche all’interno di una serie TV.

PRO:

  • Rende tutto molto più reale. Nel corso dell’ultimo anno sono andate in onda diverse serie TV e anche moltissime fiction italiane incentrate sulle corsie mediche o su altri ambienti di lavoro e di vita. Seppure tutte le produzioni fossero ambientate in un tempo indefinito ma contemporaneo, gli spettatori si sono trovati a guardare, nel corso delle puntate, i protagonisti passeggiare per la strada a volto scoperto, abbracciare amici e conoscenti, frequentare bar e locali o assistere a matrimoni: tutte cose a cui noi, oggi, abbiamo dovuto rinunciare. Queste condizioni hanno portato le diverse produzioni ad essere quindi molto lontane dai fruitori dello spettacolo e hanno reso difficoltoso un rapporto empatico tra chi guardava e chi fosse, invece, guardato. Parlando di Covid19, mascherine, videochiamate e quarantena, Grey’s anatomy è riuscito invece, nel bene o nel male, a essere meno distante dagli spettatori.

 

  • Gli attori indossano le mascherine. La stragrande maggioranza delle scene di questo telefilm, per ben 17 stagioni, è stata girata su un set che riproduce un ospedale. Pochissimi sono gli altri ambienti che nel corso degli anni sono stati presi in considerazione: appartamenti dei protagonisti, Chiese o Municipi per matrimoni, il bar dove i medici si ritrovano nel dopolavoro e alcuni ambienti esterni per gli episodi speciali. In questa stagione, così come accade nella realtà, i medici lasciano raramente l’ospedale a causa della mole di lavoro ma anche per tenere, quanto più possibile, le distanze dai familiari. Questo ha permesso quindi agli attori di evitare scene negli ambienti “domestici” e di girare quasi sempre con addosso la mascherina. E di essere quindi maggiormente protetti sul set, dove comunque ogni attore ha effettuato il tampone a intervalli regolari.

 

  • Linee guida sui protocolli di sicurezza. La stagione si è aperta con il ritorno al lavoro di Richard Webber, un veterano di Grey’s anatomy, dopo una lunga convalescenza. Richard ha lasciato l’ospedale nell’era pre-Covid19 e ritorna a lavorare quando la pandemia è già scoppiata. Questo porta il primario Bailey a ribadirgli di continuo le regole da rispettare, le linee guida basilari da seguire, i protocolli di sicurezza, i comportamenti da mantenere e tutto ciò che riguarda il nuovo modo di affrontare la quotidianità, fuori e dentro gli ospedali. Le battute della Bailey, ovviamente, servono anche a ricordare, semmai ce ne fosse bisogno, agli spettatori quali devono essere in ogni occasione i comportamenti da seguire, a rinfrescare la memoria su sanificazione di ambienti e vestiti e a ribadire le regole da rispettare a casa, nei luoghi affollati, nelle strutture sanitarie e in tutti gli altri ambienti.

CONTRO

  • Flashback per nulla piacevole. La stagione 17 di Grey’s Anatomy è ambientata nell’aprile del 2020, quando la pandemia era scoppiata da poco, conoscevamo meno che ora il virus contro cui stiamo combattendo, eravamo immersi nelle incertezze e in quel senso di impotenza che abbiamo provato per mesi e che, a tratti, proviamo ancora. Gli ospedali erano pieni e i pazienti che perdevano la vita, tra lo sconcerto dei medici, erano tantissimi. La serie TV riporta quei momenti anche sullo schermo. La normalità non è ancora tornata, ma oggi abbiamo, in parte, imparato ad abituarci e a convivere con le nuove regole, a non farci prendere dal panico e a gestire diversamente ogni esigenza. Diciamo che riportare alla memoria gli inizi di questo brutto periodo non è stata una mossa molto astuta da parte dei produttori!

 

  • La ricerca di leggerezza da una serie TV. Grey’s anatomy non è proprio una serie rilassante: un telefilm ambientato in uno degli ospedali più grandi e prestigiosi degli Stati Uniti non può esserlo. Negli anni ci ha abituati a ritrovarci di fronte a casi difficilissimi, a pazienti incurabili, a scomparse dolorose e a scene da sala operatoria fin troppo crude. Si trattava però, quasi sempre, di casi estremamente rari e percepiti quindi come “lontani” dagli spettatori che, oltretutto, guardavano la serie in un momento di “normalità” globale. Oggi, che quella normalità è già fortemente compromessa, affidarsi alle serie TV è anche un momento di svago che tutti amiamo concederci, una ricerca di leggerezza che, chiaramente, viene meno se non solo nei TG ma addirittura nei telefilm, ci si ritrova ad ascoltare di Covd19.

 

  • La perenne sfortuna di Meredith. Chi segue Grey’s anatomy dagli inizi, lo sa: Meredith non ha avuto una vita semplice. Ne abbiamo viste di ogni: bombe, incidenti aerei, corna e drammi amorosi, aggressioni, infertilità, sparatorie, il rapporto conflittuale con la madre che peggiora quando la stessa si ammala di Alzheimer, un padre assente, amici e parenti che muoiono o si trasferiscono dall’altro capo del mondo e, in ultimo, la perdita del suo grande amore proprio nel momento in cui la vita di entrambi sembrava finalmente aver intrapreso il verso giusto. La protagonista di Grey’s anatomy ne ha veramente vissute parecchie e, che sia proprio lei tra tutti i colleghi ad ammalarsi di Covid19, sembra l’ennesimo modo che ha il destino per accanirsi su una sfortunata cronica. Anche meno!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *