Un anello da Principessa


L’avventura parte con la leggenda dell’anello a 9 pietre della Principessa e si trasforma in realtà ad opera della gioielleria di Marcello Parrini di Signa (Fi) che realizza l’anello della Principessa unendo creatività, passione e materiali preziosi e genuinui.

Ametista, Citrino, Granato, Peridoto, Quarzo rosa, Zaffiro, Spinello nero, Topazio blu e, come chicca finale, un inconsueto Topazio incolore in cima all’anello, quello destinato eventualmente ad esaudire l’ultimo desiderio prendendo colore. Piccoli cubic zirconia (sintetici) disposti in 2 cerchi arricchiscono il tutto.

LA LEGGENDA 

Si tramanda da bocca in bocca che in un luogo senza luogo e in tempo senza tempo una giovane fanciulla salvasse dalle ire delle donne di un villaggio un’anziana viandante colpevole di chissà quale misfatto. Riconoscente, la vecchia fece dono alla fanciulla di un anello d’argento a foggia inconsueta evocante appuntiti copricapo cerimoniali e con incastonate 9 pietre stranamente incolori. Rivelò poi la vecchia che l’anello, dotato di magici poteri,  avrebbe esaudito ben 9 desideri e che per ciascun desiderio esaudito una pietra avrebbe guadagnato un colore.
Turbata, appena sola, la fanciulla infilò l’anello e, pur senza convinzione, subito in cuor suo desiderò essere bella. Quando lo specchio iniziò a restituirle immagini di bellezza sconvolgente nelle quali a stento si riconosceva, s’accorse anche che una delle pietre dell’anello ora era nera.
Trepidante agognò allora di essere amata e, mentre una pietra si colorava d’azzurro, davanti a lei, bello e prestante, un giovane già stava estasiato. Desiderò d’amarlo ed un’altra pietra si mutò in rosso. Bramò ricchezze e si accese il giallo. Indugiò solo un momento a fantasticare di sfarzi e nobiltà e coll’affiorare del viola divenne principessa. Volle ora essere madre e fu la volta del rosa. Non dimenticò la salute ed apparve il verde. Era davvero felice, chiese di esserlo per cent’anni ancora e l’ottava pietra si caricò di blu. Aveva tutto adesso, tenne per sempre l’anello ma non ricorse più ai suoi poteri. L’ultimo desiderio restò dunque inespresso e la nona pietra incolore.
La storia della fanciulla divenuta principessa e dell’anello si diffuse presto per ogni villaggio, valicò montagne e varcò confini; le nonne la raccontavano alle nipoti che a loro tempo la raccontavano alle loro e così, di bocca in bocca, da quel giorno sino a noi. E se chiedete oggi ad una donna, da qualche parte in Oriente, il perché indossi un anello molto, molto simile a quello, lei si schermirà rispondendo un po’ imbarazzata che non sa, magari non crede…ma quella pietra bianca in cima all’anello… potrebbe anche diventar colorata.



www.parrinimarcello.com 

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