Lo sguardo oltre la tecnologia: con i tuoi occhi

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Guardare: mai come in questo momento diventa un’azione da dover fare, per niente scontata, influenzata dall’uso costante della vita virtuale. “Con i tuoi occhi” è il nuovo cortometraggio di Wind per guardare davvero. 

Sveglia puntata molto presto per iniziare la giornata con una camminata rigenerante fra il verde e il silenzio della città, ma ecco il trillo di Whatsapp, aver dimenticato di togliere la suoneria al cellulare scatena il delirio, lettura e risposta al primo messaggio, inizia una conversazione, uno sguardo a Facebook, una controllata a Instagram e nel frattempo la camminata procede, fra un susseguirsi di messaggi, letture veloci, pensieri ridondanti, il ritorno a casa e la stanchezza, non fisica, ma mentale. Il benessere che si pensava di ottenere da un salutare momento di svago è diventato uno dei tanti momenti impegnativi della lunga giornata che si sta per affrontare.

Casi del genere sono molto più frequenti di quanto si immagini, ogni giorno si passano tantissime ore a controllare la propria virtuale dimenticando di guardare la realtà con attenzione e interesse. Sfugge il tempo, le emozioni, gli incontri, tutto finisce in un rincorrere, seduti alla propria postazione, l’ultimo post sui social.

Wind dopo “Papà” e “Una grande giornata” si presenta con il nuovo cortometraggio “Con i tuoi occhi”, un viaggio che indaga sul rapporto uomo-tecnologia, un invito ad un uso intelligente e sensibile di questo nuovo mondo.

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Non si può pensare di condannare uno strumento, in questo caso un media, a cui diamo la colpa di “distrarci dalla vita reale”. Anni fa il mostro era la televisione, oggi non si può pensare di far diventare il mostro internet, deve essere sempre ognuno di noi a fare un uso consapevole dello strumento stesso, consapevolezza e buon senso devono essere alla base di ogni azione.

Camminare attaccati ad uno smartphone e perdersi di vista i colori della natura che cambiano, assistere ad un concerto e passare il tempo a scattare foto da condividere e perdersi l’emozione che solo uno spettacolo dal vivo può dare, partecipare ad una cena e passare il proprio tempo a fotografare il cibo trascurando la conversazione con gli altri commensali non è sinonimo di comportamento consapevole, tutt’altro, rende ognuno solo vittima dello strumento stesso e non padrone.

Buzzoole

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