Happy pill: gustando un ricordo senza mai smettere di sognare.

Ho alcune paure ricorrenti nella mia vita: quella di diventare intollerante alla pizza prima fra tutte, quella di riuscire a entrare in una taglia 38 o di iniziare a capirne di Matematica.

C’è  qualcosa, però, che so non cambierà mai: l’amore per le caramelle gommose. Al momento della mia nascita sembra io abbia fatto esplicita richiesta di un marshmallow per placare lo stress del red carpet appena conclusosi.
Mia madre, quando avevo 6 anni, era solita riportarmi da un viaggio una confezione piena di caramelle. Usanza durata 2 volte. Happy pill, una dietro l’altra, in un attimo!

Reato: finire quasi 1 Kg di caramelle nel giro di 24 h, nascosta tra le ante dell’armadio credendo nel dono dell’invisibilità

Dopo pochi gg dal mio arrivo a Barcellona sentivo delle voci eteree “gira a sinistra, poi a destera, sei giunto a destinazione”.

Happy pills: una farmacia di caramelle gommose.

I markettari del gruppo degni di nobel: pareti bianche immacolate a contrasto con il rosa shocking delle scritte e croci stile farmacia. Un corridoio stretto lungo il quale, a parete, c’è uno stock delle meraviglie. Diversi contenitori o porta pillole dove inserire la merce e sul quale attaccare etichette adesive con frasi standard o da personalizzare: “contro l’astinenza sessuale involontaria”, ”contro il mal d’amore”, etc.
Per me sono un momento di magia, tornare piccoli parlando di cose da grandi con lo zucchero frizzante in bocca, l’antidoto contro il rischio di lasciare la bambina che sono stata a favore della donna che sono diventata. Lasciarmi ancora sorprendere e rivivere tanti momenti annusando solo l’odore artefatto delle caramelle. Alle caramelle devo anche l’amore (gli orsetti saranno i testimoni).
La verità é che ho paure reali ma, quando ne sento il bisogno, ho il mio segreto per tornare in quell’armadio dove – invisibile – recupero un po’ della magia di guardare il mondo con la leggerezza di una bimba.