Tradizione e innovazione, gusto e sapori intensi, con uno sguardo proiettato verso il futuro ma senza mai perdere di vista le origini. Abbiamo fatto un viaggio alla scoperta del Brachetto d’Acqui DOCG e del nuovo Acqui DOCG Rosè e sì, ci siamo innamorati.
Alto Monferrato, colline verdi e dolci, vigneti che si susseguono uno dopo l’altro immersi in un meraviglioso silenzio che soltanto la campagna può regalare. E’ da questa terra splendida e genuina, con un microclima particolarmente favorevole, che nasce, cresce e viene imbottigliato il Brachetto d’Acqui DOCG.
Moderatamente alcolico (da 5° a 7° alcol), da bere fresco con frutta e dolci ma anche un’idea per un originale aperitivo a base di salumi e formaggi. Il Brachetto d’Acqui DOCG si può abbinare tranquillamente con cibi dai gusti decisi e piccanti e può diventare un ottimo ingrediente per tanti cocktail.
Scoprire dove e come viene fatto uno dei vini spumanti più famosi d’Italia è stato emozionante, ed è stato coinvolgente conoscere i luoghi e le persone che lavorano ogni giorno per fare il Brachetto d’Acqui DOCG e il nuovissimo Acqui DOCG Rosè. Sentire parlare di Brachetto d’Acqui da Paolo Ricagno, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Acqui – nato nel 1992 ad Acqui Terme con lo scopo di controllare e regolamentare la crescita del Brachetto a tutela del territorio d’origine, dei suoi produttori e del consumatore finale – ti fa capire quanto questo prodotto rappresenti in pieno il territorio dove nasce ed sia considerato un bene di famiglia, da tutelare, proteggere ed amare.
Un prodotto, il Brachetto d’Acqui DOCG che rappresenta l’Italia in tutto il mondo e vuole tornare prepotentemente alla ribalta con la con la consapevolezza che il settore stia vivendo un momento di grande mutamento ed evoluzione dei gusti. Tutte esigenze che il Consorzio ha compreso in pieno iniziando a percorrere nuove strade senza tuttavia perdere di vista la storia millenaria del prodotto simbolo di tutto l’Alto Monferrato.
Accanto al Brachetto d’Acqui DOCG è nato quindi Acqui DOCG Rosé, uno spumante morbido e profumato, con bouquet floreale, piacevole retrogusto di piccoli frutti rossi e finale fresco ed elegante. Perfetto in tutte le stagioni dell’anno e nei diversi momenti della giornata, l’Acqui DOCG Rosè è un vino di grande personalità e di grande piacevolezza. Ottimo come aperitivo, con piatti delicati con pesce crudo e crostacei, ma anche con selvaggina da piuma e formaggi leggermente erborinati.
Un approfondimento ulteriore va fatto per conoscere il Consorzio Tutela Vini d’Acqui che ci ha ospitato e ci ha permesso di conoscere una realtà importante e unica come quella del Brachetto d’Acqui. Una realtà associativa nata nel 1992 e che comprende aziende agricole, cantine cooperative e case spumantiere della zona di produzione dei vini DOC e DOCG Dolcetto e Brachetto nel Monferrato, riconosciuta patrimonio Unesco nel 2014. Un territorio che include ben 26 comuni tra le province di Asti e Alessandria.
Un lavoro fondamentale quello del Consorzio, basti pensare che è grazie al lavoro dell’associazione che, nel 1996, il Brachetto d’Acqui ha ottenuto il marchio DOCG – denominazione d’origine controllata e garantita.
La tradizione del Brachetto d’Acqui DOCG, l’innovazione dell’Acqui DOCG Rosè, due fratelli con la stessa anima, che nascono dalle stesse importanti radici e sono differenti soltanto nel gusto.
Ed ecco una selezioni delle immagini più belle della giornata in compagnia degli amici del Consorzio del Brachetto d’Acqui DOCG:
