Fashion week, esserci a tutti i costi. Ne vale la pena?

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Settembre il mese degli inizi, il nuovo Capodanno. Per i blogger, i giornalisti, i fotografi italiani settembre è il mese della Milano Fashion Week. 

New York, Londra, Milano e Parigi, il jet set della moda sa che a settembre e a febbraio uno solo è l’impegno: correre da una sfilata all’altra. E le blogger cosa fanno in questo caso?

Le fashion blogger ai loro esordi vedevano la presenza alle sfilate come un modo per farsi notare, volevano far vedere ai propri follower che la loro importanza mediatica era di un livello talmente elevato da poter loro consentire uno sguardo da vicino alle nuove collezioni, in quel mondo fantastico dove tessuti pregiati, gioielli di grande valore e creatività si susseguino in soli dieci minuti di passerella sotto gli occhi adoranti di appassionati, giornalisti e addetti ai lavori. Poi anche questo correre e rincorrere di inviti ha visto il suo declino, tanto che negli ultimi anni si è assistito al fenomeno inverso, inviti rifiutati, fashion blogger che evitano le passerelle per le meno note presentazioni direttamente negli showroom, diminuzione di richieste di accredito, meno corsa all’esserci a tutti i costi. Cosa è successo? Perchè questa inversione di tendenza?

Le fashion blogger di vecchia data, quelle degli esordi, hanno capito che ai propri seguaci le passerelle, con foto scattate velocemente e un po’ sfocate, non interessano, ormai il loro seguito e la loro reputazione se li sono in qualche modo creati e hanno capito che ai più piace leggere la storia che c’è dietro a una sfilata, piace il punto di vista della blogger sulla sfilata, piace capire se potrà realmente ispirarsi a un abito visto passerella, piace capire come poter trarre ispirazione nel quotidiano dalla sfilata e nessuna blogger può, durante le giornate della Milano Fashion Week, riuscire a dare tutto questo ai propri lettori. In più, ai follower, quelli veri, che a settembre vivono l’inizio dell’autunno, spesso importa poco scoprire la moda della prossima estate, più concentrati a voler acquistare capi per l’inverno in arrivo (e il contrario per le fashion week di Febbraio invece).

Chi deve assolutamente essere presente alle sfilate? I buyer, cioè quelli che potranno “vendere” e promuovere nel circuito business quei capi, i fotografi devo assolutamente ritagliarsi un posto in prima fila, perchè uno scatto, fatto bene, potrebbe essere il loro trampolino di lancio nel difficile mondo della fotografia di moda, gli stylist ovvero coloro che devo preparare gli editoriali per le riviste di moda e hanno necessità di vivere da vicino lo spettacolo della sfilata per poter trovare ispirazione per i futuri lavori. E gli altri? Beh, basta un buon ufficio stampa e delle buone PR, con una mailing list molto lunga, e giornalisti e blogger possono raccontare attraverso quella che è la loro specificità e il loro stile con parole e immagini le sfilate.

Non sempre esserci significa poter raccontare, spesso nasconde solo l’egocentrica necessità di mostrare al mondo quando si è fighi, importanti e conosciuti. Meglio stare a casa e godersi lo streaming piuttosto che vivere una sfilata guardando lo spettacolo attraverso lo schermo del proprio smartphone passando da un social all’altro fotografando, spesso, fantasmi!

2 Comments

  • Avatar Eli scrive:

    Non potrei essere più d’accordo! In qualità di blogger, ho deciso di non partecipare alla fashion week proprio per i motivi qui spiegati. Preferisco dare priorità a progetti lavorativi già attivi e monitorare le sfilate in streaming senza impazzire nel caos della fashion week.
    Ci sono altre occasioni che permettono a noi blogger di entrare in contatto con i brand e toccare con mano il prodotto, magari parlando con chi di dovere al fine di avviare un progetto concreto.

  • Avatar Sonia Cilente scrive:

    Ciao Elisa, mi fa piacere che sei d’accordo con la mia visione della fashion week, spero di rivederti presto! Un abbraccio!

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