I mercatini di Natale sono la mia seconda passione- dopo le haribo (e la pizza, e il caffé a letto, etc)-quindi non perdo occasione per fare visita ad uno di questi in qualsiasi parte del mondo io mi trovi. I Caganer una scoperta.

L’anno scorso, durante la visita a quello di Barcellona, ho creduto di essere vittima di una candid camera; tra gli angoli della tradizione, infatti, spuntavano senza limite signori accovacciati intenti a…fare la “pupú”.
Ed é cosí che in una domenica di Dicembre ho conosciuto da vicino quelli che vengono chiamati i “caganer”: piú chiaro di cosí si muore!

All’inizio il Caganer era rappresentato da un contadino vestito con gli indumenti tipici degli agricoltori catalani, accovacciato nel suo momento piú intimo. Oggi, invece, il contadino si trova in compagnia di politici, cantanti, star del cinema, papi, Babbo Natale e viene messo nel presepe in una zona appartata, al riparo degli sguardi degli altri pastori.

Ora: ma perché i catalani mettono un povero tizio accovacciato per tutto il tempo delle feste? Inanzitutto perché richiamando il legame dell’uomo alla terra, e alla capacitá di concimarla, indica la fertilitá della terra ed é quindi segno di buon auspicio.
La simbología piú bella, peró, é quella quasi filosófica: Il Caganer è la metafora dell’uguaglianza tra le persone perché in “quel” momento siamo tutti uguali aldilà dello status sociale, razza e genere. E l’eguaglianza é uno dei valori base del cattolicesimo.
Avete mai avuto quell’amica/o che per allentare la tensione di un esame o di un colloquio vi diceva “Immaginalo mentre se ne sta seduto in bagno!”? E voi, per quanto scettici, l’avete fatto!
Per gli Spagnoli questo spirito é tradizione e guai a far mancare il caganer nel presepe! Manolo (mio barista del cuore) ha detto: “se non la fa nel presepe é segno di sventura”.