Il pudore nelle piazze pubbliche

pudore

Riflessioni di un giorno di fine estate mentre Gioia dorme e il caldo non accenna a sparire.

Nei momenti di relax ho bisogno di fare cose che non hanno un senso, che non mi impegnano a livello mentale, che mi permettono di staccare il cervello.

Sono questi i motivi per cui mentre Gioia dorme non riesco più a riprendere i miei hobby, sono mesi che provo a fare una borsa a rete all’uncinetto e, finirà l’estate, e sono certa che non l’avrò portata a termine. Anche il semplice conteggiare i punti mi sembra troppo faticoso.
I social diventano così il mio passatempo preferito e mentre scorro le bacheche di Facebook e Instagram osservo come è cambiato il nostro modo di usare i due social, ma come certe cose sono rimaste uguali e come certe battaglie sono diventate importanti anche per chi usa i social per diletto senza voler a tutti i costi diventare influencer, blogger o celebrities.
Il concetto di body shaming negli ultimi anni si è trasformato in feroci battaglie contro chi si permette di giudicare l’altro per le forme fisiche. Ognuno ha la sua forma, ogni corpo è unico, lo standard di bellezza imposto negli anni passati da ragazze filiformi, per fortuna negli ultimi anni è stato analizzato e messo in discussione.
Chi è bello? Quando si è belli? Si deve essere belli a tutti i costi? Per bellezza cosa si intende? Su Instagram è facile entrare nel fanatico loop della bellezza a tutti i costi: filtri omogenei per rendere il feed uniforme, app che allungano, distendono, affinano. Ormai il mondo di Instagram ha creato una visione irreale della realtà che sta deviando l’immagine di se e degli altri. Come tutti i fenomeni quando arrivano all’apice della loro espressione ecco che hanno una volata verso il basso. Sono diverse blogger e influencer che quest’estate si sono ribellate a tutto questo e hanno deciso di mostrarsi per quello che sono, nella loro bellezza e unicità.
Donne che hanno fatto delle proprie unicità il loro punto di forza, diventando il simbolo della bellezza normale, della bellezza di quelle donne che ogni giorno scorrono Instagram per sognare, ma non troppo! La bellezza normale quella che ci fa aggiungere un dettaglio ogni giorno, di corsa senza pensare alla posa da assumere o allo scatto da condividere. E scorrendo Instagram ho visto cosce tornite, sederi in bella mostra, pance formose, corpi liberi da dettami estetici poco raggiungibili. E mi sono sentita felice, serena nel mostrare il mio corpo normale.
Una riflessione sul mostrarmi, però è arrivata quasi immediatamente. Indosso quasi sempre vestiti corti, minigonne e top abbastanza scollati, eppure mai mi verrebbe in mente di uscire in costume, di andare a fare la spesa in mutande e reggiseno, di andare a prendere il caffè in bikini, per questo non sono riuscita a pubblicare una foto di me in costume, i social li ho sempre considerati una pubblica piazza, dove spesso c’è un affollamento di gente, non riesco, forse per pudore, per “bigottaggine” a mostrarmi senza vestiti.

E mi chiedo se tutto questo non ci stia sfuggendo di mano, se non fosse necessario mantenere un maggiore pudore negli scatti fotografici tenendo conto della pubblica piazza.

Poi penso che, invece tutta questa “sfacciataggine”, passatemi il termine, se serve a una sola donna per farla stare bene con il proprio corpo, allora che ci si mostri pure e nel frattempo io farò allenamento mentale per abituarmi all’idea di andare in gelateria con il bel costume ad un pezzo, verde smeraldo, dalla scollatura profonda che finalmente quest’anno ho avuto il coraggio di indossare anche se non sono una taglia 40.

Foto credit qui

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